USA e Italia, due realtà a confronto

Siamo prossimi allo scadere delle tre settimane; il tempo stabilito per la “Missione a Miami” che ha coinvolto assieme a me anche Giovanni Scalabrin e Silvia Bagatella. E’ tempo di tornare a casa ma è anche tempo di tirare le somme su quanto fatto, visto, sentito e imparato.

Sicuramente tre settimane non bastano per capire gli USA, tanto più a Miami, realtà molto particolare e dalla fortissima componente sudamericana; torniamo però a casa con le idee molto più chiare, con risposte importanti a domande altrettanto importanti, con i contatti di persone chiave e con la convinzione di far parte del mercato turistico americano attraverso i giusti modi e i giusti tempi.

Faccio un piccolo preambolo per contestualizzare quanto seguirà, ovviamente con le dovute generalizzazioni e semplificazioni del caso.

Il sistema americano si basa su un’idea/ideale molto forte di libero mercato e meritocrazia, per questo motivo aprire un’azienda (dall’equivalente della ditta individuale all’equivalente alla società per azioni) è terribilmente semplice e a bassissimo costo.

Questo sistema, fatto di luci e ombre, genera da una parte un ambiente attivo molto stimolante e produttivo, ma dall’altra la formula di “azienda a scatola vuota”.

Com’è possibile, infatti, aprire un’azienda in un attimo, con la stessa semplicità si può anche chiuderla senza avere alcun tipo di ripercussione economica e legislativa.

In questo sistema snello e avanzato torna ad essere importante, quindi, il fattore reputazione più che la visura camerale. Quindi una società appena nata ha difficoltà a instaurare inizialmente rapporti commerciali con altre aziende, difficoltà che aumentano se si tratta di società straniera.

Mercato altrettanto snello risulta essere quello turistico. Moltissime aziende su strada spaventate dal Web quanto le agenzie su strada italiane ed intraprendenti realtà on-line che fanno dell’ecommerce e della velocità il loro punto di forza.

On-line esistono anche organizzazioni turistiche imparentate al modello Evolution Travel, ma che mantengono la logica di velocità e basso livello di coinvolgimento che formano strutture, a volte prettamente piramidali, ben lontane dalle virtuose logiche collaborative che definiscono Evolution Travel a tutti gli effetti “Network”.

Se l’ambiente turistico vede forti differenze e forti somiglianze, il mondo promozionale risulta essere il più simile a noi, o quantomeno alla preparazione all’avanguardia che manteniamo in Italia. L’unico dubbio che ci rimane in merito è il costo per click piuttosto alto e sul quale faremo dei primi test, con collaboratori in loco di primo livello, già a Settembre.

Il bagaglio di informazioni che portiamo a casa è veramente ampio, vi invito a passare un po’ di tempo sia con Giovanni che con Silvia per farvi raccontare direttamente da loro interessanti ed importanti approfondimenti riguardo Miami.

Chiudo affermando un’ultima cosa: da oggi per Evolution Travel l’Italia e gli USA sono molto più vicini e presto ci sarà un solido ponte a collegarli.


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