C’è una questione fondamentale che ci si é posti fin dal 1993 quando ci fu l’introduzione del primo browser. Una questione che però molti, oggi, ancora non affrontano. Si tratta di un’analisi chiara del comportamente degli utenti all’interno del nostro sito.
Chiunque ha un sito dovrebbe avere consapevloezza del proprio sito. La consapevolezza é la percezione e la reazione cognitiva di un animale al verificarsi di una certa condizione o di un evento. Questa chiara e splendida definizione (copiata spudoratamente da wikipedia) ci spiega come spesso brancoliamo nel buio. Accadono delle cose ma non sappiamo in verità perché accadono. Ipotizziamo. Presupponiamo. Andiamo un po’ “a culo”.
La formazione personale, l’esperienza ed il genio creativo ci aiutano moltissimo ma non possono e non devono essere le uniche armi che abbiamo a disposizione.
Si, sono sicuramente le armi fondamentali nella nascita di un progetto ma quando il progetto attivo é avviato é sicuramente intelligente ed oculato adottare il proprio lavoro di strumenti di misurazioni ed analisi.
Perché viene vista una pagina piuttosto che un’altra? Perché viene vista una sezione piuttosto che un’altra? Perché viene cliccato qui piuttosto che li?
Perché i miei utenti stanno molto o stanno poco o escono subito o fanno quello che non vorrei o dicono che non é chiaro o… altre decine e decine di domande?
In ogni caso le azioni che poi vengono intraprese sono fatte senza cognizione di causa e possono diventare un grande spreco di tempo e di risorse.
Tutte queste domande possono trovare risposta in tempi molto più brevi ed in modo molto più efficacie grazie agli strumenti di Web Analytics!
Il compito della Web Analytics é quello di capire e valutare l’esperienza dell’utente per poterla migliorare aumentando da una parte la soddisfazione del cliente stesso e dall’altra il ritorno (economico e non a seconda degli obbiettivi) del proprietario del sito.
Come spesso accade non tutto é rosa e fiori. Nel corso degli anni la mole di dati che gli strumenti di Web Analytics riescono a raccogliere é sempre maggiore. Questo comporta da una parte un minore margine di errore nelle valutazioni ma dall’altra parte aumenta la difficoltà di lettura degli stessi dati raccolti.
Tra mumerosissimi report, grafici e statistiche bisogna decidere attentamente cosa guardare e valutare per verificare il conseguimento dei propri obbiettivi e non perdere tempo e quindi, soldi.
A complicare il tutto c’è da dire anche che bisogna dare un occhio di riguardo all’usabilità e a sondaggi on-line. Tutti dati che vanno a complicare il nostro calderone di informazioni.
Concludendo solo quei siti che adottano soluzione di gestione delle performance con una lettura dei dati finalizzata al conseguimento degli obbiettivi saranno siti “vincenti”, sapranno valutare se stanno aumentando o perdendo valore , nel caso, sapranno dove e in che modo intervenire.
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