“Questo libro nasce dalla convinzione che l’evoluzione del Web – quelo che oggi si chiama Web 2.0 – stia cambiando il funzionamento dei mercati e delle organizzazioni. Questa trasformazione apre grandi spazi di innovazione per tutti i processi strategici aziendali, e in particolare per la gestione della conoscenza e dei meccanismi di apprendimento. Si aprono nuove possibilità di sviluppo organizzativo che – per migliorare le performance, per diffondere l’apprendimento, per sostenere l’innovazione, per costruire appartenenza e motivazione – mettono in campo nuove modalità di intervento: informali, guidate dal basso, spontanee, contestuali.
Nelle reti di vendita, nei servizi di assistenza post venita, nella produzione, nel marketing e in tutte le aree aziendali la dimensione informale dell’organizzazione – comunità di pratica, social networking, comunità di circostanza, comunità di apprendimento – dimostra un ruolo crescente nella costruzione del risultato; di questa il management comincia ad occuparsi, rivedendo profondamente i modelli di leadership e di governo.
L’impulso è dato – oltre che dalla velocità del cambiamento e dal valore crescente del capitale umano nela competizione – dal fatto che i mercati e i contesti in cui le organizzazioni operano stanno funzionando come delle conversazioni e delle community di clienti. E tutto questo pone nuove sfide alla gestione dei saperi aziendali, ai sistemi manageriali, al marketing, alla formazione, alle corporate university.”
Questo è il testo di quarta di copertina di un libro molto interessante che ho finito di leggere non molto tempo fa. Il questo libro si propone un metodo per sostenere una comunità di pratica al fine di aumentarne la vitalità e quindi le prospettive di durata ed efficacia.
Questo metodo propone un intervento socio-tecnico a sostegno delle comunità di pratica: da una parte si definiscono i sistemi che il Web 2.0 mette a disposizione per supportare la comunicazione e la memoria condivisa delle comunità, dall’altra si suggeriscono i ruoli che sostengono la circolazione della conoscenza all’interno della comunità.
Interessanti sono i tre esempi concreti, due imprese ed un’istituzione pubblica, tutti italiani.
Cosa sono le comunità di pratica?
In pratica sono gruppi di persone che interagiscono tra lorocon continuità per migliorare la propria conoscenza e la propria capacità professionale. Sono gruppi tenuti assieme dalla passione ed allo stesso tempo dal vantaggio che le persone ricavano, caratterizzati da relazioni paritarie e di supporto reciproco.
Molteplici sono gli spunti di riflessione che il offre ai lettori attenti. Ne consiglio la lettura? SI!
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