Quanti vaccini anti-covid saranno disponibili in Europa?

Facciamo il punto su quali e quanti vaccini preventivi del Coronavirus stanno per richiedere l’autorizzazione alla distribuzione e commercializzazione in Europa. Non c’è solo Pfizer ma anche altre aziende.

 

 

Torniamo a parlare di vaccini anti coronavirus, poiché in questi ultimi giorni le notizie giungono più promettenti che mai.
Sebbene solo Pzifer abbia ufficialmente annunciato la possibilità di uscita sul mercato entro gennaio, ci sono anche altre aziende farmaceutiche in “dirittura di arrivo”.

 

Ne abbiamo parlato la scorsa settimana: la Commissione Europea ha già firmato accordi con altre realtà.
Martedì sera il Ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto durante la trasmissione “Carta Bianca“, spiegando infatti che è ipotizzabile una buona disponibilità di almeno 3 o 4 tipi di vaccino, in un periodo che andrà dalla primavera, entro i prossimi 12 mesi.

 

Senza alcuna pretesa di voler approfondire questioni scientifiche e mediche, oggi vorremmo fare il punto su quali saranno i vaccini disponibili probabilmente per primi in Europa.
A livello mondiale, ad oggi risultano esserci 48 ricerche attive in fase di sperimentazione clinica per altrettanti vaccini preventivi del Covid-19.
Ti abbiamo già parlato di quello sviluppato da Pfizer-Biontech.

 

Ce n’è un altro che sta facendo passi da gigante: quello chiamato “Moderna“.
Anche quest’ultimo avrà bisogno di almeno 2 dosi, da iniettarsi a distanza di 28 giorni tra la prima e la seconda.
L’efficacia sarebbe persino superiore a Pfizer: per Moderna si parla del del 94,5%!

In realtà stiamo scoprendo che ci sono anche altri aspetti da considerare, più legati alla logistica: il vaccino Pfizer avrebbe bisogno di essere conservato a -75°C, con possibilità poi di stare in refrigeratore anche a 4 gradi ma per non oltre i 5 giorni (utili, quindi, per la somministrazione).

Il Moderna, invece, resterebbe stabile anche “soltanto” a -20°C, per poi poter sostare in refrigeratore anche a 8 gradi per 30 giorni.
Differenze affatto trascurabili ai fini della distribuzione e somministrazione.

 

 

Poi, tra le ricerche arrivate in Commissione Europea, sono in via di sviluppo anche i vaccini di Sanofi Italia con GSK e quello di Johnson & Johnson.
Un capitolo a parte si apre poi per il vaccino russo Sputnik e per quello cinese Coronavac.
Proprio il 18 novembre, sulla rivista The Lancet, è stata pubblicata la ricerca allo stato attuale, per la quale si ritiene che ci siano ottime prospettive in quanto il vaccino indurrebbe una robusta risposta immunitaria.

L’orizzonte inizia a rischiararsi: la disponibilità di almeno 4 (se non addirittura 6) vaccini commercializzabili in Europa nell’arco dei prossimi 6/12 mesi aiuta a sperare nel ritorno di una sorta di normalità che ci manca molto.
Grazie alla ricerca scientifica e ai comportamenti opportuni per contenere i contagi, ci auguriamo di poter presto riprendere la quotidianità fatta di gesti semplici.
E magari tornare a preparare i bagagli, pronti a scoprire nuovi angoli di mondo!

 

 

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